Dalla lettura di un recente articolo sul nuovo decreto per la fattura elettronica tra privati, mi sento di condividere solo alcune delle critiche.
Per cominciare, non è detto che il servizio gratuito di fatturazione elettronica per i privati sia fatto direttamente dall’Agenzia delle Entrate, potrebbe anche trattarsi di un’estensione di quelli attuali (es: Unioncamere).
Nell’articolo non viene messo sufficientemente in evidenza che il Decreto tratta in parte della fattura elettronica, ma per lo più è diretto a regolare la trasmissione dei “dati di tutte le fatture”, che comunque sembrerebbe cosa diversa dalla trasmissione del “documento fattura”.
Non credo ci sia conflitto tra la funzione di controllo e la funzione di conservazione, e comunque non è detto che la conservazione sostitutiva - che dovrà rispettare tutte le disposizioni normative di riferimento – sarà svolta direttamente dall’Agenzia delle Entrate, potrebbe essere svolta anche da un soggetto esterno.
Ovviamente la fattura elettronica prevista nel 2004 non è paragonalbile a quella del Decreto, visto che si parla sempre di formato strutturato, e non più di semplice PDF.
Sono invece d’accordo sulla difficoltà di interpretazione dell’art. 1. E poi il servizio di emissione e conservazione sarebbe diretto anche alle imprese che attualmente emettono fatture verso la PA? Se così non fosse, ci potrebbe essere una grande disparità di trattamento tra imprese che fatturano alla PA e le altre imprese…
L’articolo è stato pubblicato su Agendadigitale.eu