Comunicazione digitale tra imprese e Pubbliche Amministrazioni: è vero switch off?

Dal 1° luglio 2013 tutte le imprese, dalle S.p.A. alle piccole imprese individuali, debbono comunicare con le PA utilizzando i canali digitali, quindi i portali tematici – ove presenti – oppure la PEC.

Questa data è contenuta nel DPCM 22/7/2011, ed è il risultato della tormentata vicenda che riguarda l’obbligo di presentare per via telematica tutte le comunicazioni del SUAP, previsto con il DPR 160/2010 e in attuazione  il disposto dell’art. 5 bis del CAD, secondo cui la presentazione di istanze, dichiarazione, dati e lo scambio di informazioni e documenti, anche a fini statistici, tra le imprese e le amministrazioni pubbliche, nonché la comunicazione di atti e provvedimenti amministrativi nei confronti delle imprese avvengono esclusivamente utilizzando le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Continue reading “Comunicazione digitale tra imprese e Pubbliche Amministrazioni: è vero switch off?” »

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Le convenzioni per l’accesso ai dati… queste sconosciute!

Firma convenzione

Ovvero: quando lo stato si fa pagare dagli enti locali…e indirettamente dai cittadini!
Ecco un esempio di “mala amministrazione” che si perpetua, in barba a quello che invece dice la legge.
Oggi sappiamo tutti quanta importanza hanno acquisito le banche dati e la possibilità di consultare e controllare dati, meglio se in tempo reale.
E di questo ne è convinto anche il legislatore, tanto che nel Codice dell’Amministrazione Digitale – D. Lgs. 82/2005 – c’è un articolo, il 50, che dispone che:

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Come fare OPEN DATA nei piccoli comuni

Alcune indicazioni su come strutturare un processo per pubblicare gli Open Data nei piccoli Comuni: ecco un articolo a 4 mani scritto in collaborazione con Franco Morelli

opendata

Da un po’ di tempo si parla spesso di OPEN DATA, tanto che con 2 provvedimenti normativi (prima il decreto crescita e poi il decreto sulla trasparenza) lo stato italiano ha deciso che tutti i dati debbono essere pubblicato in un formato aperto.

Il tema e’ complesso e ha risvolti che vanno dal tipo di licenza, al formato, alla piattaforma da utilizzare, ecc. e implicano aspetto giuridici e informatici,  ma in questa sede parlerò solo degli aspetti organizzativi: perché i dati non escono per magia da un database, ma debbono essere “trattati” nel modo dovuto, soprattutto in questo momento in cui il processo di pubblicazione deve ancora prendere forma.

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Perché la Pa usa ancora il fax? Perché l’innovazione la portano le persone, non (solo) i decreti

Prendo spunto da quanto si è letto sui giornali nelle scorse settimane a proposito dell’emendamento al Decreto del Fare sul divieto per le PA di comunicare con il Fax, a cui sarebbe seguito un ordine del giorno votato dal Parlamento in cui si proroga il divieto al 2015.

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